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Lo sport più adatto al bambino? Si sceglie con il medico

Dr.Carlo De Michele

08/12/2007

Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) – Lo sport più adatto per il bambino si sceglie anche con l’aiuto del pediatra. Il camice bianco, infatti, può consigliare ai genitori non solo la disciplina più ‘in linea’ con le specifiche necessità di salute del piccolo ma anche quando è più opportuno cominciare e quanta attività fisica praticare. E il medico può persino ‘prescrivere’ sport-terapia, in caso di sovrappeso o altri problemi. Sono le indicazioni del libro ‘Il bambino il pediatra lo sport’, primo volume della collana monografica, diretta da Gian Luigi Marseglia, della Società italiana di pediatria (Sip).Il volume punta i riflettori sul ruolo della pratica sportiva in età pediatrica e sulla necessità di un coinvolgimento attivo del pediatra, in stretta collaborazione con la famiglia. La ‘sport-terapia’, infatti, può essere particolarmente utile nei bambini con problemi di salute che però devono essere seguiti e controllati dal medico. E’ il caso, ad esempio, di bambini e adolescenti asmatici, con diabete, disturbi cardiaci o con disabilità fisiche o psichiche. E per aiutare i genitori i cui figli si avvicinano allo sport ecco il decalogo della Società italiana di pediatria. 1) Considerare il pediatra come punto di riferimento costante cui rivolgersi per avere consigli sul tipo di sport più adatto al bambino e quando iniziarlo. 2) Vietato proiettare sui figli le personali ambizioni e forzarli sulla scelta di una disciplina. 3) I piccoli devono avvicinarsi all’attività sportiva come un gioco. La disciplina prescelta deve essere sempre ben accetta e praticata liberamente senza scadenza e orari ossessivi. La pratica sportiva, soprattutto, non deve essere fonte di stress e non deve generare ansie da prestazione. 4) Le caratteristiche psicologiche di un bambino possono essere un’utile indicazione per orientarlo – con l’aiuto del pediatra – verso un sport di squadra o individuale. 5) Solo verso i 12 anni la maggior parte dei bambini è in grado di capire pienamente i complessi meccanismi dell’attività sportiva e ha raggiunto, sul piano fisico e psicologico, la maturità necessaria per iniziare un’attività agonistica adeguata, comunque, alla sua età. 6) L’attività sportiva deve rappresentare per il bambino anche l’occasione per iniziare ad avere un rapporto equilibrato con le ‘regole’, una più matura valutazione del giusto e l’ingiusto e dei comportamenti sociali. In questo contesto è importantissimo il ruolo dei genitori nel proporre ai figli una visione corretta dello sport. 7) E’ importante che il bambino non si avvicini a una disciplina solo perché attratto dalla figura di un ‘campione’. I genitori devono aiutarlo a valutare nella misura giusta il successo mediatico dei campioni sportivi.8) Non è necessaria un’attività fisica intensa per ottenere grandi benefici per l’organismo. Possono essere sufficienti, come indica il ministero della Salute, 15- 20 minuti al giorno di un’attività vigorosa tipo corsa o un’altro sport aerobico. 9)Non basarsi sul preconcetto che il bambino che pratica lo sport deve mangiare di più: durante l’infanzia e l’adolescenza il consumo calorico nel corso della pratica sportiva non è così rilevante da richiedere un maggior apporto di energia. E’ importante, invece, bere molto anche senza lo stimolo della sete.

 

 

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